Entrate: lo chiamano lavoro agile e poi ci complicano la vita

Nazionale -

È stata trasmessa alle organizzazioni sindacali la direttiva sulla regolamentazione del lavoro agile nella fase transitoria.

Usb conferma il giudizio negativo già espresso nel precedente comunicato sulle modalità con le quali l'agenzia sta disciplinando questa fase.

Risulta evidente, a una prima lettura, che tale direttiva segna significativi passi indietro rispetto alla disciplina prevista dal CCNL di imminente sottoscrizione.

Per i principali punti di caduta rimandiamo al nostro comunicato del 30 marzo assicurando sin d'ora e come sempre il massimo impegno sindacale al fianco del personale nel percorso che condurrà alla sottoscrizione degli accordi individuali.

Se l'obbiettivo dell'amministrazione è da un lato ridimensionare lo smart working e dall'altro orientarlo al controllo ed alla sottrazione di diritti, la risposta dovrà essere quella di dare battaglia per una disciplina del lavoro agile a regime che non sia penalizzante e limitativo dell'accesso a questa modalità di esecuzione della prestazione lavorativa.

Anche alla luce di questa direttiva che per noi non costituisce punto di partenza della regolamentazione dello smart working a regime si rafforza la necessità di votare alle elezioni RSU per un sindacato come USB da sempre in prima linea nella difesa collettiva dei diritti. Il cambiamento e il rilancio di un nuovo protagonismo dei lavoratori e delle lavoratrici passano anche da questo appuntamento.

USB Pubblico Impiego – Agenzie Fiscali