Entrate, la valutazione del personale può essere cambiata ma ad Amministrazione e sindacati piace così com’è. A noi di USB NON piace!

L’Amministrazione con la connivenza dei sindacati continua a difendere il sistema di valutazione adottato in agenzia.

L’attuale normativa in tema di valutazione del personale non dirigente lascia ampia discrezionalità alle Amministrazioni sui contenuti e sulle regole da adottare. Purtroppo, l’Agenzia delle Entrate ed i sindacati (ad eccezione di USB, che non ha sottoscritto il verbale d’intesa del 1° dicembre 2021), ha confezionato probabilmente il peggior sistema di valutazione che poteva essere adottato in base all’attuale quadro normativo.

Il 22 marzo si è riunito il gruppo di lavoro sul sistema di valutazione, composto da rappresentanti dell’Amministrazione e delle Organizzazioni Sindacali.

Come USB abbiamo presentato al tavolo una serie di proposte (in allegato) che, nel pieno rispetto delle prescrizioni imposte dalla legge in tema di valutazione, renderebbero il sistema più equo, oggettivo e trasparente.

Le nostre richieste sono purtroppo cadute nel vuoto.

Nel corso della riunione la maggior parte delle Organizzazioni Sindacali ha riportato che il sistema di valutazione viene percepito dal personale come uno strumento di pressione. Anche Parte Pubblica ha ammesso che il sistema ha generato disagio e malessere negli uffici. Hanno però liquidato la questione come il frutto della cattiva conoscenza del sistema da parte del personale, riducendo quindi il tutto ad un problema di scarsa comunicazione.

Secondo l’Agenzia e le altre OO.SS., quindi, il sistema Va.L.E. è percepito come un pericolo solo perché il personale non si è letto bene le linee guida e non sa di cosa si tratta.

Invece di ammettere che i colleghi percepiscono il sistema di valutazione come un pericolo da cui difendersi perché hanno ben compreso tutte le criticità che lo rendono un sistema non trasparente, iniquo e totalmente discrezionale, l’Agenzia e le altre sigle vorrebbero far digerire Va.L.E. al personale lanciando una costosa campagna di comunicazione, per promuovere quella che loro chiamano "la cultura della valutazione".

Il sistema di valutazione non funziona perché presenta gravi carenze di trasparenza praticamente in ogni fase della procedura. Valuta sulla base di obiettivi parametrati su carichi di lavoro che rimangono invariati o addirittura aumentano nonostante la perdita di oltre il 30% del personale.

Si basa sull’utilizzo di un meccanismo di calcolo del punteggio (matrice) che produce il risultato paradossale per cui, in presenza di una valutazione eccellente sulle competenze ma di un risultato di gruppo non adeguato, comporta una valutazione complessivamente negativa.

La valutazione delle competenze (che ha in sé un’ineliminabile componente di discrezionalità) pesa quanto la valutazione dei risultati (che sono invece oggettivabili).

L’organo di garanzia chiamato ad esprimersi in caso di contenzioso è composto esclusivamente da Dirigenti dell’Agenzia e non ha alcun potere decisionale, senza la capacità di modificare il giudizio del Valutatore.

Contro le nostre osservazioni l’Agenzia e le altre OO.SS. hanno però innalzato un muro di gomma. Si è fatto un gran parlare di comunicazione, condivisione e fiducia reciproca, ma l’intelaiatura complessiva e le regole di funzionamento del sistema non si toccano, almeno fino a tutto il 2024.

Ciliegina sulla torta l'Agenzia ha precisato che il sistema di valutazione, seppur sperimentale, deve essere considerato produttivo di effetti nel triennio 2022-2024, anche e soprattutto in relazione agli istituti contrattuali, quali ad esempio la distribuzione dell’FRD e le progressioni. È stato purtroppo confermato quello che USB ha denunciato in perfetta solitudine fin dal 1° dicembre 2021: il sistema Va.L.E., anche se sperimentale, produrrà effetti per il triennio 2022-2024, come abbiamo sempre detto.

USB PI Agenzie Fiscali

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